Preistoria
Alcune
incisioni rupestri sono state ritrovate
nel territorio.
Le prime notizie certe risalgono al periodo
celtico in cui Mù (attuale frazione
di Edolo) fu il vicus (villaggio) principale del pagus
(circoscrizione rurale a capo di un territorio) che
comprendeva questa zona. Per secoli il centro più
importante è stato Mù, soppiantato poi
da Edolo da cui è stato inglobato.
E’
anche ipotizzabile, in base ad alcuni toponimi locali,
un’origine di Mù precedente a quella
celtica: potrebbe risalire ai Liguri
(1200 a.C.).
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Periodo
romano
Durante
l’epoca romana è attestato un insediamento,
in corrispondenza di un guado sul fiume Oglio, che
fungeva da stazione di posta. La
strada che passava da qui (la Via Valleriana) si dirigeva
con varie diramazioni verso i Passi del Mortirolo,
del Gavia, del Tonale, del Montozzo e, tramite i passi
di Guspessa e Aprica, verso i Passi del Bernina e
dello Stelvio.
La valle venne conquistata dai Romani nel 16
a.C. e a suo capo venne posta Cividate (Civitas
Camunnorum), nella parte centrale della valle.
L’importanza di questo centro è attestata
dal ritrovamento di un teatro e di un anfiteatro dell’epoca.
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Medioevo
Con
l’avvento dei Franchi di Carlo Magno
il cristianesimo si affermerà tramite il beneficio,
concesso dal re sulla valle, al Monastero
di S. Martino di Tours in Francia. I monaci
provvederanno oltre alla cura della anime, alla bonifica
dei terreni paludosi del fondovalle.
Nel
periodo medievale la rocca e i territori di Mù
e Edolo passarono sotto il controllo politico e amministrativo
del vescovo di Brescia.
Al
vescovo andarono le decime e gli affitti raccolti
dalla curia costruita nelle vicinanze dell’antica
pieve (attuale chiesa parrocchiale di Santa
Maria Nascente).
Nel
1200 la rocca (di cui rimangono pochi resti) passò
sotto i Federici, potente famiglia
ghibellina della valle.
I
ghibellini della zona rivendicavano l’indipendenza
della valle, già concessa nel 1164 da Federico
Barbarossa, mentre i guelfi professavano
fedeltà alla città di Brescia.
Nel
Trecento i Federici si allearono ai Visconti di Milano
contro la guelfa Brescia e vennero ricompensati, a
inizio Quattrocento, con la concessione dei pedaggi
applicati all’attraversamento del Ponte Alto,
fino ad allora dovuti al vescovo di Brescia.
Altre
epoche storiche:
Risorgimento
Regno d’Italia
Opere pubbliche
Guerre Mondiali
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Periodo
veneto
Quando
Venezia, nella sua espansione nell’entroterra
nella prima metà del Quattrocento,
conquistò la città e la Valcamonica,
i Federici vennero privati di ogni potere politico
e giurisdizionale e i loro beni, in parte, confiscati.
Sotto
il dominio veneto si stabilì un periodo di
pace che favorì il fiorire delle arti
e dei mestieri.
Edolo confermò il suo ruolo tradizionale (sorgendo
lungo importanti strade) diventando zona di confine
della Repubblica Veneta.
Nel
1476 a Edolo è attestato il funzionamento di
alcuni mulini, di tre fucine con magli a acqua, di
una segheria e di una tintoria.
Il
1510 costituisce una data nefasta per il paese e l’intera
vallata, in questo anno arrivarono gli inquisitori
domenicani che portarono al rogo una sessantina
di “streghe” in tutta la valle. Si riteneva
che, nel vicino Tonale, si svolgessero i sabba demoniaci.
Venezia, alcuni anni dopo, si trovò costretta
ad intervenire con una indagine sul comportamento
degli inquisitori: da più parti giungevano
accuse di sentenze dettate solo dalla brama di appropriazione
dei beni che sarebbero stati requisiti alle condannate.
Nel
corso del XVI secolo sorse a Edolo un Monte
di Pietà che, con la sola richiesta
della restituzione delle derrate prestate entro l’autunno
successivo, concedeva grano, miglio e segale per la
semina e per la consumazione.
Nel
Seicento una serie di carestie, alluvioni,
pestilenze e stanziamenti di truppe (a carico degli
abitanti) misero in ginocchio il paese. La peste del
1630, per fare un esempio, uccise 720 persone. Sarà
proprio il suo ruolo chiave nei commerci che permetterà
a Edolo di risollevarsi.
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